l’arte digitale di Marzia Schenetti

ROCCAGORGA (LT), 23 Dicembre 2023
Sala Espositiva dell’Etnomuseo

l’arte digitale di MARZIA SCHENETTI

Mostra-evento ideata e organizzata da ETNOMUSEO e METROPOLI’S

Cosa possono dirci di nuovo personaggi famosissimi, che – qualsiasi cosa se ne pensi – hanno dato una notevole impronta al Novecento, come Bud Spencer e Terence Hill, Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, Monica Vitti e Alberto Sordi, Al Pacino, Madonna, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Bruce Lee e Muhammad Ali? Ce lo svela l’arte digitale di MARZIA SCHENETTI, artista della provincia di Reggio Emilia, recente cittadina rocchigiana, in una mostra in cui i protagonisti vengono “reinterpretati” attraverso una sensibilità artistica “POP”.

Le opere sono in vendita, e potranno essere prenotate entro la chiusura del 03 Gennaio. Per ulteriori informazioni sulle attività artistiche di Marzia Schenetti: https://simparaadamare.wordpress.com .

Patrocinio del COMUNE DI ROCCAGORGA. Partenariato culturale con MIR e ULISSE.NET.

Donne uccise per mano di un uomo – 2022

Gennaio

Nadia Bergamini – Moglie di E.N. – Simona Michelangeli

Febbraio

Rosa Alfieri -Daniela Cadeddu –

Marzo

Anna Borsa – Vincenza Ribecco – Anastasiia Bondarenko – Naima Zahir – Carol Maltesi – Tiziana Gatti – Giada – Viviana Micheluzzi – Liliana Caterina Mancusa –

Aprile

Romina Vento – Angela Avitabile – Sonia Solinas –

Maggio

Romina De Cesare – Stefania Pivetta – Giulia Pivetta – Noelia Rodriguez Chura –

Giugno

Nevila Pjetri – Camilla Bertolotti – Jenny Gabriela Serrano – Lijdia Miljkovic – Lorena Puppo – Gabriela Trandafir – Renata Alexandra Trandafir – Elisabetta Molaro – Donatella Miccoli – Cristina Peroni –

Luglio

Domenica Caligiuri – Nadia Zanatta – Catena Debora Pagano – Valentina Di Mauro – Marzia Bettino –

Agosto

Silvana Arena – Alessandra Matteuzzi –

Settembre

Giuseppina Fumarola – Lilia Patranjel –

Ottobre

Ilaria Sollazzo – Naomi Cabral – Ilaria Maiorano – Alexandra Elena Mocanu –

Novembre

Slobodanka Metusev – Anastasiia Alashri – Paola Larocca – Martha Castano Torres

Nel video, le immagini delle donne uccise da gennaio al 17 novembre. Mancano le immagini delle donne uccise nelle ultime ore:

(Roma) – Due ragazze cinesi non ancora identificate – (Modena) Alice Neri – (Spinea)

In ricordo di Adelina 113

Nella notte tra il 5 e 6 Novembre 2021 si uccide a Roma, lanciandosi da Ponte Garibaldi, sul selciato sottostante, Adelina 113. Così si faceva chiamare.

In realtà si chiamava Alma Sejdini, ed era nata a Durazzo, in Albania, nel 1974. Rapita da minorenne, a 17 anni viene sbattuta e sfruttata sui marciapiedi delle città italiane e solo nel ’98, nella città di Varese, viene liberata dai suoi aguzzini.

Alma con grande spirito di ribellione che la contraddistinguerà per tutta la sua giovane e breve vita, trovò il coraggio di denunciare l’intera banda criminale, e fece arrestare una quarantina di sfruttatori e per merito suo furono liberate molte altre ragazze di cui molte minorenni. È da quel momento che iniziò a farsi chiamare Adelina 113 con un amore profondo e di grande riconoscimento per le Forze dell’Ordine che lei chiamerà sempre “i suoi angeli”.

Per oltre vent’anni si è battuta contro lo sfruttamento della prostituzione e ha lottato per avere il riconoscimento di Cittadina Italiana anche e soprattutto per l’atto eroico che aveva compiuto in nome della legalità.

Nonostante tutte le sue proteste, le sue lotte, i suoi atti ribelli, non c’è mai riuscita.

Neanche dietro le diverse minacce di suicidio… e pure noi, del tutto fallimentari, non abbiamo mai pensato potesse arrivare a farlo.

Gli ultimi nove giorni di Alma sono trascorsi nel freddo di novembre, a tratti sotto la pioggia e con lo sguardo man mano che scompariva sempre più nel vuoto… e lei, sola, che si stringeva tra le braccia il tricolore italiano.

Poi il volo.

E qualcuno, come me che resta ancora a rattoppare i buchi che ha lasciato quel tonfo secco sull’asfalto.

All’indomani quasi tutte le testate nazionali se ne sono occupate e hanno fatto il compitino dedicando ad Alma quello spazio che lei ha reclamato inutilmente per vent’anni, molti, tra l’altro continuando nell’errore orrendo appellandola “ex-prostituta”, e dunque togliendole anche il diritto di essere definita ciò che era stata, ovvero “vittima di tratta”.

In quei giorni, tutti erano al fianco di Alma Sejdini, tutti prendevano parola per Alma… morta.  Giornali, media, associazioni, istituzioni… Il solito bla bla bla postmortem.

E lo posso dire, anzi, devo dirlo, perché la petizione per la Cittadinanza Italiana che ho fatto personalmente nel dicembre del 2019 e spedendo la lettera per raccomandata al Presidente della Repubblica Mattarella e ai Ministri, non ha mai avuto risposta e nonostante sia stata divulgata e girata al grande mondo associativo, e a innumerevoli rappresentanze istituzionali, ha raccolto… udite udite solo 806 firme!

lettera-aperta-al-presidente-della-repubblica.pdf (wordpress.com)

petition_signatures_jobs_19836356_20191231040408.pdf (wordpress.com)

Del resto, dopo il brevissimo rumore e la veloce cavalcata della notizia della sua morte, di nuovo è tornato quell’assordante e solitario silenzio che ha accompagnato la vita di Adelina.

In questo primo anniversario, a un anno dal suo tragico volo, nonostante abbia anche incalzato per tempo alcuni media affinché si ricordassero di lei con almeno due parole… nessuno, nessun giornale, nessuna associazione, nessuna donna ultra-impegnata ha avuto due parole in suo ricordo. Solo i pochi, pochissimi che davvero l’avevano a cuore.

In questi primi giorni di novembre sono voluta venire qui, per salutarla, da questo ponte, da questa pietra che ha toccato l’ultimo suo sentire. Da questa vista che toglie il fiato da quanto è bella. Mentre la folla corre, si mescola nel traffico, si avvicenda nella vita che continua.
Qui resta Adelina tralciata dall’indifferenza umana.

Sono qui perché Alma Sejdini, resta dove non l’hanno voluta, dove non l’hanno ascoltata, dove nonostante l’evidente stato, proprio nelle sue ultime ore di vita davanti al Viminale è stata trattata come una criminale, con un Foglio di Via…

Ciao Adelina.

Il brano dedicato a Adelina 113 (Novembre 2019)

RAI – La Voce di Calliope

La Voce di Calliope è un programma di Marco Maria Tosolini dedicato alla poesia e in particolar modo ai poeti e alle poetesse del Friuli-Venezia Giulia o comunque legati particolarmente a questo territorio.

Devo dire che essere stata chiamata a partecipare a questa trasmissione e aver dunque colto l’attenzione del maestro Tosolini (musicista, compositore, scrittore, drammaturgo e docente di Storia ed Estetica della musica) mi ha ristorata della tanta pochezza culturale diffusa e – ahimè – incontrata lungo tutto il mio camminare.

E non mi resta che aggiungere, per rimanere in tema di “poesia”, che non importa dove si arrivi, ma chi si incontri durante il viaggio.

Per chi volesse ascoltare la puntata di Rai fvg, dedicata alla mia produzione poetica e musicale andata in onda lunedì 7 novembre può riascoltarla alla pagina:

http://www.sedefvg.rai.it/…/ContentItem-0ec3988f-4310…

Grazie a Marco Maria Tosolini, autore del programma “La voce di Calliope”, la regista Stefania de Maria, all’attrice Marzia Postogna per le letture e a Giuseppe Morandini, Presidente Fondazione Friuli, per le raffinate chiose.

MARZIA SCHENETTI – LA MIA LIBERTA’

Sigla su brano Phanìa di Tosolini-Vella

Musica: “E’ il momento di partire

Mille facce di un’artista: chi è Marzia Schenetti?

Lettura poesia: “E’ il momento di partire”

Confronto fra poesia cantata e poesia declamata.

Lettura poesia “Ho imparato”

Musica: “Ho imparato”

La poesia nel teatro: come si trasforma?

Lettura poesia: “L’abbraccio”

Musica; “L’abbraccio”

Sigla rubrica “Anche i banchieri hanno un’anima (forse)”

Rubrica: intervista telefonica al pres. di F Friuli G. Morandini

Lettura poesia “Una lunga treccia” dall’ultima raccolta “Novembra”

Musica “La mia libertà”

Jin Jiyan Azadi

Oggi, in tutto il mondo, in ogni lingua, queste tre parole Donne Vita Libertà, vengono gridate nelle piazze e nelle strade. Donne di tutto il mondo che lottano contro le discriminazioni, le persecuzioni e le violazioni dei diritti.

In questi giorni, sui social, nelle televisioni di tutto il mondo, nubi di donne che marciano gridando “Jin Jiyan Azadi”, un grande fenomeno di solidarietà globale che mette in relazione tutte le donne, indicando la strada di un sostegno reciproco per mettere fine al dominio del patriarcato e la discriminazione di genere.

Sarebbe indegno però non conoscere e riconoscere le origini di questo slogan, ignorando così la lotta delle donne curde! Lotta che da moltissimi anni combattono in solitudine e con i fari spenti del mondo.

L’origine può essere fatta risalire al movimento di liberazione curdo della fine del XX secolo. La prima volta che lo slogan è stato usato è stato dai membri del movimento delle donne curde, una parte del movimento di liberazione curdo che è stato fondato sull’attivismo di base in risposta alle persecuzioni da parte dei governi di Iran, Iraq, Turchia e Siria. Jin Jiyan Azadì, gridavano poi, le combattenti curde per la riconquista di Kobane nel 2015.

Il brano Jin Jiyan Azadi, vuole essere un inno per tutte le donne del mondo, ma vuole anche ricordare le origini di queste parole e quanto sacrificio e dolore delle donne curde rappresenta!

Jin Jiyan Azadi, a tutte!

La voce di Calliope – RAI FVG

LA VOCE DI CALLIOPE (Seconda edizione anno 2022)

Dodici incontri con poeti Apocalittici e Integrati

Partendo da Lunedì 3 ottobre e per ogni lunedì fino al 19 dicembre, alle ore 11.55 sulle frequenze regionali di Rai Radio 1 LA VOCE DI CALLIOPE racconterà i mondi poetici di dodici autori.

Il 7 novembre andrà in onda la puntata “La mia libertà” dedicata alle poesie e musica di Marzia Schenetti

Autori/autrici di tutte le puntate che potete seguire: Alessandro SeravalleAndreina Trusgnach; Paolo Chiarandini e Maria Giovanna Michelini; Leda Palma; Marzia Schenetti; Mary Barbara TolussoStefania Elia; Gianluca PaciucciPre’ Toni Beline commentato da William Cisilino; Opera poetica di Italo Da Farra grazie al contributo di Angelo Floramo; Giacomo Vit; Flavio Santi;

Tutte le puntate saranno riascoltabili su: http://www.sedefvg.rai.it/

  • DI E CON MARCO MARIA TOSOLINI
  • REGIA DI STEFANIA DE MARIA

Le letture sono di Marzia Postogna e Valentino Pagliei.

Donne sospese, donne che amano la libertà!

Sabato 8 ottobre, alle ore 10,30 presso Multiplo di Cavriago RE, incontro con Marzia Schenetti e Gulala Salih e presentazione dei loro libri “Ritratti di donne” vol. 1 e 2 e “Identità sospese”.

Libri di donne scritti per le donne, che raccontano storie di coraggio, emancipazione e determinazione.
In dialogo con Martina Zecchetti, assessora alla cultura di Cavriago e Nanda Baldi, presidente del Forum Donne Val d’Enza.
L’evento è in collaborazione con Forum Donne val d’Enza e SPI CGIL- Coordinamento donne val d’Enza. Ingresso libero.

Vi aspettiamo!

Il garbo della Poesia

Sono stata spesso definita un’artista eclettica, ma da una parte provo sempre un po’ fatica nel definirmi artista (sarà per la vita reale che conduco), e per il resto posso solo affermare di ricercare nelle arti quel “rifugio necessario”, a volte dai drammi, a volte semplicemente dalla banalità del mondo. Così balzo, salto dalla musica al teatro, dal teatro alla scrittura, dalla scrittura alla fotografia, dalla fotografia alla pittura e così via… di nuovo.

Si aggiunge poi la mia irruenza, la passionalità, l’irriverenza e la voce “grossa”. A tale proposito, per dare un’idea, diversi anni fa ad un’audizione al Teatro Lirico di Parma, un noto maestro, a metà della mia esecuzione, balzò verso di me piuttosto alterato, ma segretamente ammirato. e mi disse: «Perché? Perché??? Perché un corpicino così esile e una voce così grossa??».
Perché sono irruente, passionale e irriverente.

E c’è solo una cosa che riesce a contenere, ma leggermente, tutto questo: la poesia.

All’alba, col caffè nel bicchiere e le sigarette migliori del giorno, scrivo, esplicitando due eccezioni del mio essere: la costanza e il garbo. Perché la poesia coglie l’attimo, mi viene immediata, e… pur volendo a volte essere dura, sprezzante, amara… è sempre garbata.

Dopo aver pubblicato a inizio anno (2022) due libri dedicati al mondo femminile: Ritratti di Donne Vol. Due – 75 Giorni di un’Artista Colf; Diario di una donna Libera, ho deciso di raccogliere alcune poesie ammucchiate tra Facebook e quadernetti scarabocchiati, e pubblicare (20 settembre) NovembrA.

Tra le poesie che vi sono contenute, anche “Donna è”, che ha ricevuto una Menzione Speciale di Merito al XXV Premio Nazionale Mimesis, e “Non Sarà una Sentenza – La mia Libertà”, una delle tre poesie scelte per l’intervista per la trasmissione RAI “La voce di Calliope”, prevista ad ottobre.

NovembrA

Dentro e Fuori la Gabbia

Ho deciso di raccogliere tutte le poesie scritte negli ultimi dieci anni, selezionando quelle che ho dedicato, scritto, sentito, nell’ambito della violenza sulle donne.

Praticando arte e trasformando ogni evento esistenziale nella sua dirompente potenza, sono e resto convinta, che sia il più valido modo per trasmettere e arrivare al cuore.

La Poesia, poi, ha la delicatezza di svelarsi con garbo e riuscire ad attraversare anche un cuore che non vuole né parlare, né sentire.

Il titolo “NovembrA” vuole essere un atto provocatorio nei confronti del “confino” che viene consegnato tristemente al tema della violenza sulle donne (il mese di novembre), e una A finale per evidenziare che il peso delle donne va ben oltre a quello di una vocale.

La raccolta “NovembrA” , proprio per essere strumento di sensibilizzazione e contrasto alla violenza, è divisa in temi (parti/percorso):

I PARTE Concetti Sani e Mal-Sani

La violenza c'è perché da qualsiasi parte la vogliamo guardare, noi siamo piene di concetti e preconcetti sbagliati sull'amore. La cattiva cultura sull'amore non si è spostata di un millimetro... Noi donne per prime, vuoi per l'invasivo capitalismo che ha comportato il lasciarsi risucchiare dalla rincorsa ai mezzi facili dell'apparire e dell'apparenza e comunque della predominanza della cura dell'immagine più che del rispetto per il contenuto; vuoi per il DNA, quello che abbiamo dentro di noi di millenario, per cui, ci mettiamo, mediamente, almeno i primi cinquant'anni per capire che possesso e gelosia non sono, non devono e non possono essere una misura dell'amore.

II PARTE Giorni di Violenza

I giorni di violenza possono essere raccontati solo in un tempo sufficientemente distaccato. Non dal dolore, ma quantomeno dal momento stesso in cui si subisce. Improbabile riuscire a scrivere con forza in quello stesso giorno in cui qualcuno ci ha ancora brutalmente in pugno. In quel pugno non c'è nessun margine, nessuno spazio.

III PARTE Giorni di rinnovata Violenza

Si può lasciare dietro la porta tutto l'orrore subito, ma mentre la si chiude, non si può immaginare quanta violenza ancora è all'orizzonte. 

IIII PARTE Messa in Sicurezza e Ri-Costruzione

Ho immaginato la mia vita come una grande bilancia, due grandi piatti di cui uno stracolmo di dolore e di drammi tali da ipotecare i miei successivi cinquant'anni. 
L’unica soluzione restava lottare, lottare contro al tempo e riempire l’altro piatto d’amore e bellezza.
Se io non avessi fatto questo, se mi fossi lasciata schiacciare dal peso di una terribile vittimizzazione, 
oggi porterei ancora quel volto, quella pelle, quegli abiti da vittima.  E dunque sarei comunque morta! 
Ma non ho mai accettato, non ho mai accettato di dover morire dentro.

IIIII PARTE Poesie e Pensieri dal fronte (Contributi letterari di altre donne a me care)

NovembrA sarà disponibile su Amazon a partire dal 20 settembre 2022.

Per le presentazioni del volume sarà possibile organizzare:

a) Presentazione con Dibattito

b) Presentazione con performances ( 4 performances che toccano i temi principali)

c) Presentazione + spettacolo di Teatro Civile “Evil. Dalla Violenza al cammino per la libertà”

Per informazioni:

dimmi784@hotmail.it

cell. 347.4341525